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La magia della Meraviglia

“Quando sei bambino la magia è ovunque perché l’incantesimo è nel cuore.” Nel mese di dicembre è frequente sentir dire da insegnanti alle scuole dell’infanzia o primaria: – Nelle settimane che precedono il Natale non si riesce più a fare nulla, i bambini sono nel loro mondo… –

Che cosa è la magia per un bambino?

Nulla di più (né di meno) del sentimento che emerge nell’anima quando incontra qualcosa che la riporta al mistero da cui proviene. Magico è tutto ciò che permette ai bambini di riempirsi di quel che hanno davanti agli occhi, i quali si spalancano quasi a voler raccogliere quanta più luce possono, ma che li lascia quieti, immobili, senza bisogno di possedere quello che vedono. Come la neve.

Magico è tutto ciò che emerge come un sogno, che non è logico o razionale, ma che l’anima riconosce come affine a sé; magico è sempre ciò che nasce dall’arte, supera la semplice bellezza e diviene qualcosa di sublime.

Il sublime nell’arte possiede sempre una natura magica. Permettere ai bambini di sperimentare la magia significa accogliere la loro naturale esigenza di ricordare da dove provengono in modo che possano portare con sé quel ricordo e trasformare il mondo in senso magico cioè in modo che la magia possa toccare altri esseri umani.

La magia non è altro che la possibilità che lo spirito ha di albergare per un breve istante nell’anima, portando un dono speciale: la meraviglia. Anziché dissuadere i bambini dal credere che la magia esista, mettiamoli invece nelle condizioni di sperimentarla attraverso la loro fantasia al fine di renderli liberi di trasformare il mondo non solo secondo utilità, ma anche secondo bellezza: l’utilità renderà il mondo un posto comodo, ma la bellezza lo renderà umano. –

 

La stanza d’inverno

Le Immagini ci fanno entrare in un altro territorio energetico, lontano dalla mente comune che ci ingabbia. Quanti incontri magici nella nostra immaginazione e quanta salutePer guarire dai problemi, bisogna fare come i bambini, andare altrove, nel Regno delle Fiabe, del Sogno, del Senza Tempo, della Magia, della Fantasia, dove regnano le Immagini Antiche. Solo lì si guarisce, solo lì svaniscono i problemi. I pensieri non risolvono i problemi, le Immagini chiamano l’anima a scendere in campo in un altro territorio energetico. La fata e la strega, il principe e l’orco ci ricordano che siamo fatti di luce e ombra, di cose buone e cattive e soprattutto che  le persone con cui stiamo ci stanno insegnando a riconoscere le “cose brutte” che non ci piacciono di noi.

Nel periodo del Natale invece, San Nicola, Santa Lucia, I Re Magi, portano un Dono simbolico, che premia il cuore. In questo modo diventiamo completi, romanticismo e grettezza imparano a convivere. Non siamo speciali, ma unici solo quando siamo fuori dal coro. Quando la nostra Luce emerge permettendoci di essere semplicemente Noi stessi. Tutti i  bambini  adorano fantasticare e giocare, è il loro modo di esprimersi, di comunicare e interagire con le persone che li circondano, è la prima finestra attraverso la quale si affacciano alla vita, imparando a esplorare il mondo e se stessi, attraverso l’utilizzo dei cinque sensi. Non priviamo i bambini della magia del Natale, è un momento che contribuisce ad accrescere in loro l’immaginazione, l’entusiasmo, l’eccitazione, promuovendo atteggiamenti positivi necessari per lo  sviluppo della loro emotività.

“L’uomo è più vicino a se stesso quando raggiunge la serietà di un bambino intento nel gioco.” 

Eraclito

 

Articolo  della Dott.ssa Sabrina Ranieri

Tratto da Generiamo Salute

Asma e difficoltà di respiro? Guarire perdendo massa grassa

Per tanti anni allergologi e pneumologi si sono affannati a cercare “all’esterno” il colpevole delle reazioni asmatiche.

Acari, pollini, muffe e derivati animali sono diventati oggetto quasi esclusivo di diagnosi e di terapia, anche se questa impostazione ha fatto un po’ perdere di vista gli aspetti sistemici che possono giustificare una reazione respiratoria come quella asmatica.

Questi allergeni respiratori mantengono ovviamente tutto il loro valore diagnostico e terapeutico, ma per curare e guarire l’asma si devono prendere in considerazione anche tutte le altre condizioni che favoriscono o provocano l’insorgenza delle difficoltà respiratorie.

L’evoluzione scientifica ha portato infatti a scoprire numerose altre cause delle difficoltà respiratorie dovute alla glicazione e alla attivazione infiammatoria, ed Eurosalus ha sempre seguito con attenzione queste evoluzioni.

Fin dal 2006, grazie ai lavori del ricercatore tedesco Brandt, si è capito che l’infiammazione dovuta agli alimenti poteva essere la causa stessa dell’asma.

Misurare i livelli di glicazione di una persona asmatica è ormai un dovere scientifico, e la sua lettura consente di impostare strumenti nutrizionali che migliorano la funzione respiratoria.

Poi si sono scoperti gli effetti della glicazione nelle reazioni allergiche (2017) e l’articolo “Togliendo gli zuccheri scompare anche l’asma” ha decritto pienamente questo tipo di possibilità, di importanza notevole vista la continua e incessante crescita numerica di questo fenomeno.

Il livello di crescita è davvero notevole, tanto che nel centro SMA in cui lavoro vediamo sempre più persone che arrivano all’osservazione riferendo di essere affetti da asma, tosse persistente o difficoltà di respiro, che trattiamo sempre secondo un criterio personalizzato di valutazione del profilo alimentare e della glicazione .

In questo modo si supera il fatto che le varie indagini batteriologiche, radiologiche o allergologiche diano spesso risultati inconsistenti. Ad esempio è facile trovare persone che non risultano allergiche a nulla o che all’opposto sembrano risultare allergiche a tutto. Comunque senza trovare la soluzione del problema.

Insomma, sempre più si percepisce una situazione in cui alimenti, pollini, cambi di temperatura, stati emotivi, inquinanti diversi e qualsiasi stimolo esterno, possano essere una “goccia che fa traboccare un vaso”.

Una volta capito che la reazione asmatica sembra dovuta a condizioni diverse dalla specifica allergia ad un allergene respiratorio, fa solo piacere discutere di un ulteriore ricerca che ha messo in connessione asma e resistenza insulinica.

Un lavoro pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine nel giugno 2022 ha valutato la funzione polmonare, la resistenza insulinica e la risposta alla terapia anche longitudinalmente, per un periodo di 5 anni.

Quello che i ricercatori hanno definito è che quando la resistenza insulinica è elevata (metabolismo degli zuccheri fortemente alterato), la situazione clinica diventa davvero complessa. La risposta polmonare peggiora su qualsiasi parametro, e non è necessariamente correlato ai livelli di obesità.

Significa che l’asma è più grave e impegnativo anche se non c’è obesità. Basta la resistenza insulinica e l’aumento di massa grassa viscerale (presente anche nei soggetti magri infiammati) per determinare un peggioramento della funzione respiratoria. migliorando la resistenza insulinica migliora il trattamento.

La buona notizia è che migliorando la resistenza insulinica migliora anche la funzione respiratoria e i fenomeni asmatici vanno sotto controllo.

Per questo, quando trattiamo asma e difficoltà respiratorie nel nostro centro, l’attenzione alla glicazione e alla resistenza insulinica è sempre molto elevata per avere la certezza di un risultato effettivo e veloce. Perdere massa grassa viscerale (anche nei soggetti apparentemente magri) consente di migliorare la funzione respiratoria in modo evidente.

Attraverso il Glyco test o il test PerMé,  (entrambi i test si eseguono presso la farmacia)  si possono individuare i livelli personali di alterazione del metabolismo degli zuccheri che interferiscono nella regolazione del respiro. La glicazione elevata impedisce, tra l’altro, la funzione terapeutica dei broncodilatatori e di alcuni antileucortrieni usati in terapia.

Ormai non parliamo più di medicina sperimentale ma di certezze scientifiche che obbligherebbero i terapeuti a valutare sempre la glicazione individuale prima di intraprendere una qualsiasi forma di terapia dell’asma.

Articolo del Dott. Attilio Speciani

Lo zucchero è pieno di vita… o forse no!

Molti di voi, che come me erano bambini negli anni ’80, probabilmente ricorderanno un famoso slogan di quel periodo che recitava “lo zucchero è pieno di vita”. Quella pubblicità allora faceva sorridere, ma oggi probabilmente sarebbe oggetto di numerose critiche e polemiche.

Negli anni le ricerche scientifiche hanno dimostrato che un consumo eccessivo di zuccheri, non solo del saccarosio, può determinare una condizione infiammatoria importante e favorire l’insorgenza di patologie croniche come diabete, obesità, malattie cardiovascolari e neurodegenerative. Ciò è stato ribadito in un importante lavoro del 2023 pubblicato sul British Journal of Medicine e segnalato più volte da Eurosalus.

L’articolo originale del BMJ si conclude consigliando di ridurre il consumo di zuccheri liberi o aggiunti al di sotto di 25 g al giorno (circa 6 cucchiaini/giorno) e di limitare il consumo di bevande zuccherate a meno di una porzione a settimana (circa 200-355 ml/settimana).

Quando si parla di zuccheri però, vanno considerati anche fruttosio, alcol, polioli (dolcificanti artificiali), miele sciroppi (acero, agave ecc..) con cui condividono le medesime vie metaboliche.  Spesso queste forme di zucchero risultano “nascoste” per questo è importante riuscire ad individuarle leggendo bene le etichette.

L’EFSA (Agenzia Euorpea per la Sicurezza Alimentare) in una relazione del 2022 ha stabilito che per lo zucchero non esiste una dose minima sicura. Anche piccole dosi potrebbero determinare dei danni.

L’effetto negativo sembra dipendere sia dalle eccessive fluttuazioni di glicemia e insulinemia ma anche dalla presenza di glicotossine, sostanze derivate dai diversi tipi di zuccheri che vanno a legarsi ad enzimi e proteine dell’organismo alternandone il funzionamento e favorendo l’insorgenza di malattie soprattutto in soggetti con particolare predisposizione.

La variabilità glicemica individuale in risposta a ripetuti rialzi repentini della glicemia è un aspetto importante da considerare. Il Glyco Test, che è una parte integrante del lavoro nutrizionale che svolgiamo in SMA, permette di gestire questi aspetti personalizzando le frequenze di consumo di quegli alimenti “zuccherini” che se consumati in eccesso possono favorire il processo di glicazione.

Anche un consumo eccessivo di carboidrati raffinati, a discapito di altri nutrienti come fibre, proteine e grassi non va trascurato.

A lungo andare il consumo di pasti troppo sbilanciati verso i carboidrati, soprattutto se provenienti da cereali raffinati (ad esempio riso bianco) determinano un rialzo importante della glicemia in tempi rapidi con fluttuazioni di insulina importanti che favoriscono la glicazione.

Ecco qualche consiglio pratico per ridurre gli zuccheri nell’alimentazione di tutti i giorni ed equilibrare meglio i pasti:

  • Iniziare i pasti con un po’ di verdura cruda e non con i grissini.
  • Preferire i cereali integrarli (pane, pasta, riso ecc.). Iniziare ad inserirli gradualmente per abituare l’intestino alle fibre.
  • Equilibrare i pasti seguendo lo schema del piatto sano, che prevede in ogni pasto abbondanti verdure (metà del pasto), una quota di fonti proteiche e di grassi buoni insieme a fonti di carboidrati integrali.
  • Limitare il consumo di vino a momenti di convivialità e moderarne la quantità (sorseggiare lentamente senza svuotare subito il bicchiere aiuterà a fine serata ad assumere meno alcol senza togliere il piacere).
  • Limitare più possibile i cibi con edulcoranti e dolcificanti artificiali che oltre ad avere effetti sulla glicazione non aiutano affatto né il dimagrimento né a disabituarsi al bisogno del gusto dolce e, come se non bastasse, possono avere effetti negativi sulla flora batterica intestinale.
  • Considerare il dolce come un momento di piacevole occasionalità e non un appuntamento fisso di ogni giorno.
  • Ridurre gradualmente zucchero e dolcificanti dalle bevande fino ad arrivare al minimo tollerabile (e magari toglierlo del tutto).
  • Preferire cereali da colazione senza zuccheri aggiunti (leggere etichette e tabelle nutrizionali).
  • Variare le colazioni e provare ad inserire anche qualcosa di salato o più neutro (uova, ricotta e frutta secca…).
  • Preferire yogurt bianco intero a quello alla frutta.
  • Consumare la frutta con la buccia quando possibile.

Conoscere il proprio livello di infiammazione da zuccheri può essere d’aiuto per rendere più specifiche le indicazioni.

Naturalmente, ci vuole equilibro e imparare a godere di un buon dolce o un buon bicchiere di vino in modo saltuario e nel rispetto della propria individualità è certamente un segno di attenzione e cura del proprio benessere.

Articolo di Valentina Chiozzi

DALLA NATURA UN RIMEDIO EFFICACE PER LA FOTOPROTEZIONE

Arriva l’estate e come ogni anno non riusciamo a resistere alla tentazione di avere un’abbronzatura
invidiabile. Proteggersi in maniera corretta dai raggi solari permette di raggiungere l’obiettivo senza
rinunciare alla salute della pelle. Come ben noto , infatti, un’eccessiva esposizione ai raggi UV, senza
una protezione adeguata, genera manifestazioni cutanee dannose e visibili: eritemi, rossori, edemi,
secchezza cutanea. Se poi l’esposizione diventa prolungata nel tempo, permettendo ai raggi solari UVB
più pericolosi di penetrare a livello sottocutaneo, le conseguenze possono essere più gravi: perdita di
elasticità, disidratazione, iperpigmentazione, invecchiamento precoce, fino ad arrivare a manifestazioni
oncologiche vere e proprie. Molto spesso può capitare che dalla medicina popolare si riescano ad
ottenere validi spunti per la ricerca di nuovi principi attivi utili in campo medico e cosmetologico. È questo
il caso del Polypodium leucotomos, una felce tropicale utilizzata per secoli dagli indiani dell’America
Centrale come trattamento per i disturbi infiammatori e per altre patologie della pelle. Assunto per bocca
come integratore alimentare, si è dimostrato un’arma efficace per contrastare gli effetti dannosi dei raggi
UV, soprattutto in soggetti maggiormente fotosensibili. Naturalmente, oltre all’integrazione alimentare, è
necessaria una protezione cutanea efficace con creme solari ad alta protezione. Non è vero che una
protezione solare alta, ad esempio 50, da utilizzare soprattutto nelle prime esposizioni al sole, non faccia
abbronzare. La crema solare ad alta protezione non solo è indicata per i bambini, ma anche per gli
adulti, anche se occorre sempre ricordare che i piccoli vanno protetti di più e più attentamente, perché le
ustioni solari da bimbi aumentano il rischio di melanoma. Altro falso mito, è quello dei solari che durano
un’intera giornata. Infatti, occorre applicarli ogni due ore circa, dopo i bagni ed anche dopo aver sudato.

Allergia, un aiuto dalla natura

Naso che cola e prurito agli occhi sono solo alcuni dei sintomi che affliggono le persone che soffrono di allergia. Un disturbo che colpisce tra il 10% e il 30% della popolazione europea. La causa scatenante è la comparsa dei primi pollini che avviene in primavera, ma i problemi per gli allergici non finiscono qui. Ci sono infatti molte altre sostanze che dovrebbe evitare chi soffre di questo disturbo , sostanze che incontriamo nella vita di tutti i giorni: alimenti, il cloro della piscina, acari della polvere, pelo animale, muffe e sostanze chimiche varie. Una volta che queste sostanze innescano un’allergia i sintomi variano in una gamma che va dal fastidioso al mortale. Possono manifestarsi orticaria e gonfiore delle labbra. La rinite allergica provoca starnuti e occhi irritati. Le allergie alimentari possono causare vomito e diarrea. Per una minoranza sfortunata, le allergie possono scatenare una reazione totale del corpo potenzialmente fatale chiamata shock anafilattico. Gli studi più recenti hanno evidenziato come sia possibile ridurre la risposta allergica intervenendo su una serie di fattori che influenzano il sistema immunitario. Uno stile di vita sano, alimentarsi in modo corretto, evitare l’esposizione eccessiva al sole, concedersi il giusto riposo, sono azioni che consentono di portare benessere ed equilibrare quindi la risposta immunitaria. L’alimentazione riveste un ruolo fondamentale, è indispensabile evitare i cibi ricchi di istamina o istamino-liberatori: fragole, pomodori, cioccolato, crostacei, molluschi, formaggi fermentati, insaccati e frutta secca. Il consumo di latte e latticini può provocare un’ipersecrezione di muco, che aggrava i sintomi di rinite allergica e asma. Sarebbe utile inoltre risolvere eventuali intolleranze alimentari, responsabili di uno stato di infiammazione costante che peggiora decisamente la reattività ai pollini e agli altri possibili allergeni. La parete dell’intestino svolge una funzione fondamentale nella maturazione del sistema immunitario, molte di tutte le cellule di prima difesa si concentrano proprio a ridosso delle pareti intestinali, rivestite nella parte interna del lume da miliardi di batteri “amici”, che costituiscono il microbiota. Curare un raffreddore da fieno o una dermatite affiancando la terapia omeopatica ad un probiotico specifico, è una possibilità che è stata proposta e precisata con un lavoro controllato che ha definito con certezza che specifici probiotici (Lactobacillus paracasei, Lactobacillus rhamnosus, ) possono trattare efficacemente la rinite allergica attraverso la loro somministrazione per almeno 2 mesi. Si associa contemporaneamente uno dei rimedi più utilizzati dall’omeopatia , il Th2, un preparato che agisce regolando il sistema immunitario. La malattia allergica infatti può essere vista come uno squilibrio immunologico che coinvolge i linfociti Th suddivisi in due categorie, Th1 e Th2. Questi ultimi, in particolare, sono responsabili della produzione di immunoglobuline E (Ige), la caratteristica tipica dell’allergico. La medicina naturale offre un valido aiuto per tenere sotto controllo questo disturbo molto diffuso, ad esempio l’uso di mix di oligoelementi utili per modulare la risposta immunitaria. Manganese, Rame e Zinco sono indispensabili contro le allergie, al fine di ripristinare l’equilibrio nell’attività degli enzimi. Il macerato glicerico di Ribes Nigrum svolge una buona azione antistaminica, così come i flavonoidi, con particolare riferimento alla Quercitina, rappresentano degli antistaminici naturali che aiutano l’organismo a prevenire il rilascio di istamina e di altri composti che possono provocare infiammazioni ed allergie, contrastando efficacemente alcuni dei sintomi più comuni. Il Reishi (Ganoderma lucidum) è tra i più apprezzati e versatili funghi terapeutici orientali, ottimizza la risposta immunitaria e contrasta l’infiammazione che accompagna le allergie. La Perilla, utile nei disturbi su base infiammatoria, comprese le reazioni ai diversi antigeni; allevia i sintomi della rinite e può essere adatta alla prevenzione dell’asma bronchiale. Ci sono poi rimedi omeopatici utilissimi per eliminare dall’organismo tutte le tossine che tengono costantemente in allerta il nostro sistema immunitario ed effettuare quindi un vero e proprio drenaggio del tessuto connettivo.

CAPELLI E UNGHIE: MANTENIAMOLI IN SALUTE

Nel corso della storia l’uomo ha sempre dato molta importanza ai capelli, tanto che nel tempo sono diventati un mezzo per definire la propria appartenenza ad un gruppo o ad una classe sociale, per manifestare convinzioni politiche e religiose, un modo insomma per comunicare. Le unghie contribuiscono in misura sostanziale alla precisione manipolativa della mano. Grazie alla presenza di queste lamine riusciamo a manipolare oggetti molto piccoli, come uno spillo. Le unghie, inoltre, conferiscono alla punta delle dita una maggiore sensibilità, grazie alla ricca innervazione del letto ungueale. Infine fungono da vere e proprie placche protettive dell’estremità digitale. Sono tante le cause che concorrono ad amplificare il problema della caduta dei capelli e della fragilità delle unghie, come quelle ambientali (per esempio l’inquinamento chimico dell’aria), lo stress, una scorretta alimentazione. All’origine infatti, può esserci una carenza delle sostanze nutritive necessarie: vitamine, sali minerali e proteine, in particolare la cheratina, principale costituente di capelli e unghie, una proteina composta da aminoacidi fra i quali sono interposti lipidi, vitamine, oligoelementi. Fra gli aminoacidi, i più significativi sono gli aminoacidi solforati, cisteina e metionina; anche l’ acqua è importante, deve essere presente in percentuale almeno del 20%, minori quantità causano secchezza e fragilità. Per mantenere in buona salute sia i capelli sia le unghie, è indispensabile quindi un’alimentazione completa ed equilibrata e, quando la situazione lo richieda, può essere utile l’uso di integratori mirati, per compensare le eventuali carenze. Tra i rimedi fitoterapici più utili troviamo l’equiseto, efficace perché ha un’elevata concentrazione di sali minerali che agiscono con effetto rimineralizzante, rinforzando le unghie e prevenendo la caduta dei capelli. Anche l’ortica è ricca di sostanze nutritive tra cui vitamine dei gruppi A, C e K, sali minerali, calcio, silicio, magnesio, fosforo, clorofilla, tannini, carotene, tutti elementi che intervengono nel mantenere capelli e unghie in buona salute. Un grosso aiuto possono darcelo le
alghe, in particolare l’alga Wakame, molto utile per migliorare lo stato dei capelli, grazie all’acido folico, agli oligoelementi, agli aminoacidi e agli acidi grassi di cui è naturalmente ricca. Gli oli vegetali sono sostanze preziose, l’olio di enotera e l’olio di lino contengono acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 e 6, specialmente acido linoleico (65-80%) e acido gamma-linolenico GLA (2-
16%) e altri acidi grassi in percentuali più basse. Tutti acidi grassi essenziali perché non possono essere sintetizzati dal nostro organismo, ma vanno introdotti con l’alimentazione oppure attraverso l’assunzione di integratori. Contengono inoltre amminoacidi , vitamine e minerali (potassio, magnesio, ferro, calcio, rame, manganese, fosforo e boro). Molto utile anche l’acido ortosilicico, indispensabile per la produzione di cheratina, la cui produzione tende a diminuire fisiologicamente con l’età e in caso di ipoacidità gastrica, causata dall’assunzione continuativa di farmaci cosiddetti“protettori gastrici”.

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AUTUNNO E MALI DI STAGIONE: IMPARIAMO A PREVENIRLI

L’autunno è il momento giusto per pensare alla prevenzione e per prepararsi alle sfide che l’inverno ci presenterà. E’ un periodo attivo, l’organismo non ha ancora esaurito i benefici delle vacanze, è il momento giusto stabilire la giusta strategia per affrontare il freddo. Una buona abitudine, in vista di un corretto approccio al cambio di stagione autunno-inverno, è fare la cosiddetta “pulizia di terreno” con rimedi naturali e probiotici, con lo scopo di ripulire e riattivare soprattutto fegato e intestino per essere pronto a reagire meglio agli attacchi stagionali. E’ il modo migliore per ottimizzare i risultati: si aumenta l’azione delle sostanze usate, si velocizzano i tempi di eliminazione delle tossine e il nostro corpo collabora maggiormente rendendo più efficace la risposta immunitaria. Le sostanze immunostimolanti, al contrario dei vaccini, non hanno nessuna relazione antigenica specifica, ma potenziano l’azione aspecifica del sistema
immunitario, migliorando la reazione dell’organismo al contatto con agenti patogeni di qualsiasi natura. Vediamo i rimedi che la Natura ci mette a disposizione, sono estratti vegetali di comprovata efficacia in grado di aiutarci a “tenere alta la guardia” e a superare i disturbi acuti. L’uso della Vitamina C e della Vitamina A per aumentare le difese è ormai noto ed un apporto adeguato di queste vitamine antiossidanti mantiene integra la funzione delle cellule immunitarie.
Vediamo dove trovale in natura. Le piante più ricche in Vitamina C sono l’ACEROLA e la ROSA CANINA, oltre ai frutti tradizionalmente usati come alimento alle nostre latitudini, come gli Agrumi e i Kiwi. L’OLIVELLO SPINOSO è ricca di vitamina C, di acidi grassi essenziali (85-90%), di vitamina B12 che svolge un ruolo fondamentale nel
metabolismo e rigenerazione cellulare, di vitamina A e provitamina A che insieme con altri carotenoidi come il licopene svolgono un’importante azione antiossidante. Uno dei rimedi più indicati in caso di sistema immunitario danneggiato o depresso è l’ASTRAGALO, conosciuto con il nome di HUANG QI, utilizzata da millenni nella Medicina Tradizionale Cinese, ha inoltre proprietà antibatterica, antinfiammatoria e tonica. È una delle sostanze più utilizzate per rinforzare l’energia vitale dei pazienti grazie alla sua azione energetica. L’ECHINACEA e la PROPOLI rivestono un ruolo indiscusso nella prevenzione delle patologie invernali. La prima provoca una riduzione graduale della sintomatologia e diminuzione della durata della malattia. È indicata anche nella profilassi agendo sia come immunomodulatore che come immunostimolante. È inoltre in grado di accelerare la naturale risposta antivirale attraverso un aumento della produzione di citochine, importanti molecole proteiche che servono a coordinare le attività delle cellule che contribuiscono ai diversi tipi di risposta immunitaria. La PROPOLI ha una duplice funzione: batteriostatico e battericida, la sua azione immunostimolante fa crescere la resistenza dell’organismo, favorendo, grazie ai flavonoidi presenti in essa, la sintesi degli anticorpi e l’attività dei macrofagi. Si trova spesso associata ai SEMI DI POMPELMO, che agiscono su una vasta gamma di microrganismi nocivi, come batteri, funghi, virus. L’estratto di semi di pompelmo
viene considerato un potente antivirale e battericida. Non avevamo alcun dubbio che, anche in questo caso, la Natura potesse venirci in aiuto!

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5 BUONI MOTIVI PER CURARE IL FEGATO

  1. Cura il fegato per non essere stanco e senza energia Se il fegato funziona male non
    è più in grado di eliminare le tossine che si accumulano e l’organismo sarà appesantito e
    stanco.
  2. Cura il fegato per avere un buon transito intestinale Fegato, cistifellea e intestino
    sono collegati. Chi ha problemi di fegato ha anche problemi intestinali!
  3. Cura fegato per mantenerti in forma La regolazione della glicemia nell’arco della
    giornata in funzione del fabbisogno energetico è uno dei lavori importanti del fegato.
  4. Cura il fegato per tenere sotto controllo il livello di colesterolo Il fegato sintetizza
    buona parte del colesterolo circolante(70%)
  5. Cura il fegato per potenziare il sistema immunitario Una buona funzionalità epatica
    contribuisce al corretto funzionamento del sistema immunitario.

Il fegato è un organo ghiandolare molto importante per la fisiologia di tutto l’organismo. È l’organo singolo più grande di cui disponiamo e, quando in salute, è caratterizzato da una grande capacità di auto-rigenerazione. Riveste una gamma di azioni davvero vastissima, che va dalla funzione digestiva, a quella per la gestione dei grassi, l’elaborazione di proteine ed amminoacidi, l’accumulo di zuccheri e vitamine di riserva, la sintesi di componenti per la corretta funzione del sistema immunitario e della coagulazione del sangue, la detossicazione da farmaci e sostanze di scarto e la neoformazione di composti utili al metabolismo.
Il fegato è pertanto un organo a d alta attività che può facilmente andare incontro, specie nel lungo periodo, a condizioni di affaticamento a causa di scorretti stili di vita o eccessivo uso di farmaci, può quindi incorrere in uno stato di ipofunzionalità, detto anche stato di “intossicazione epatica”. La sintomatologia è tipicamente descritta da segnali come stanchezza cronica, sonnolenza dopo i pasti, difficoltà digestive, alitosi, alternanza dell’alvo, meteorismo, stipsi, ittero, alterazioni del metabolismo dei grassi e degli zuccheri, eruzioni cutanee (acne, brufoli), cute molto grassa, cefalee, sudorazione acre, tendenza ad edemi e gonfiori.

Come accennato, fra le principali cause di intossicazione del fegato sono da considerare quelle che provengono dai nostri stili di vita:

  • alimentazione squilibrata
  • consumo di alcol
  • fumo di sigaretta
  • abuso di farmaci

In tutte queste condizioni, che quindi possono non richiedere necessariamente l’impiego di farmaci, può rivelarsi assolutamente utile il ricorso alla Fitoterapia. La medicina naturale suggerisce un intervento detossinante, che tenda innanzitutto a ripristinare la funzionalità epatica e digestiva, operando su più fronti. Bisogna iniziare con un’alimentazione più corretta, sana ed equilibrata, priva di sostanze potenzialmente tossiche ed eliminando quelle sicuramente nocive, come i superalcolici e i pasti troppo ricchi in grassi, soprattutto quelli saturi. Inoltre bisogna evitare la sedentarietà, introducendo nelle proprie abitudini di vita un sano movimento, anche delle semplici passeggiate se non una vera e propria attività sportiva. La rigenerazione epatica è possibile in quanto le cellule si comportano come quelle staminali: basta avere il 25% di cellule del fegato ancora sane. Questa rigenerazione può essere attivata dal cambiamento di stile di vita, alimentare ed emotivo, ma ci sono alcune piante che possono attivare e velocizzare questo processo. La più efficace è Il Desmodio, chiamata l’«erba che cura la malattia degli occhi gialli». Pianta di origine africana, poco conosciuta ma estremamente utile nella cura delle epatiti virali, tossiche, alcoliche e anche dai danni causati dalla chemioterapia. Riduce gli effetti collaterali dei farmaci e dei vaccini, ha capacità di protezione e rigenerazione della cellula epatica, blocca la produzione dei radicali liberi maggiormente prodotti in seguito ad eccessivo uso di alcool, farmaci e ad insulti virali.
Il Tarassaco, il cui nome deriva dal greco “Tarasso” che significa “guarisco”, proprio per via delle sue molteplici proprietà benefiche, viene utilizzato in molti preparati depurativi; promuove l’attività del fegato e della colecisti (è utile per fluidificare la bile densa e in caso di “sabbia biliare”), influendo favorevolmente sulle funzioni digestive e intestinali, migliorando inoltre la funzionalità renale, con l’aumento della diuresi e quindi la diminuzione della ritenzione idrica, con conseguente maggior eliminazione di tossine e sostanze di rifiuto dell’organismo. Il Tarassaco inoltre agisce a livello pancreatico, per mezzo del suo principio attivo, la colecistochinina, che aumenta la secrezione del succo enzimatico, migliorando così il processo digestivo; fornendo anche una notevole quantità di ioni potassio aumenta la motilità intestinale per l’azione sulla muscolatura liscia dell’intestino, di cui migliora quindi la funzionalità.
Il Carciofo ha importanti proprietà terapeutiche. I suoi principi attivi sono contenuti nelle foglie, e tra questi il più interessante è la Cinarina; essa è presente in concentrazione massima durante la formazione del capolino, che è poi la parte della pianta che viene usata in cucina. Le principali proprietà delle foglie del Carciofo sono quelle coleretiche e colagoghe, cioè fanno aumentare il flusso biliare: è stato dimostrato infatti che può essere aumentato fino al 90% in più rispetto ai valori basali e che questo effetto non diminuisce nel tempo e, dunque, si presta anche a trattamenti prolungati, specie in caso di bile densa, sabbia biliare e tendenza a produrre calcoli nella cistifellea. L’azione diuretica è altrettanto importante e si evidenzia pienamente dopo circa sei giorni (con un aumento anche del 100%), promuovendo così la funzione depurativa renale, grazie ai composti flavonici e ai sali minerali, in particolare potassio e magnesio, che il Carciofo contiene.
I principi attivi contenuti nelle foglie del Carciofo influiscono anche nel ricambio del colesterolo e dei trigliceridi, siano essi di origine alimentare o endogena, aiutando a mantenerne bassi i livelli a tutto vantaggio dell’apparato cardiovascolare.
Un’altra importante e complementare azione del Carciofo è quella epatoprotettiva, che si manifesta su diverse sostanze tossiche, in particolare sull’alcool, di cui riesce a ridurne la presenza nel sangue per effetto dell’aumentata diuresi e per un’accelerazione del metabolismo dell’etanolo. Il Cardo mariano ha un’a forte attività epatoprotettrice , che è bene utilizzare ogni volta che si ha una lesione dell’epatocita, in particolare quando vi siano esiti di epatite, poiché il suo principio attivo più interessante, la silimarina, ha un’azione strutturale, con un’azione antiradicalica e rigenerativa del tessuto epatico. Anche la Fumaria officinalis ha proprietà antispastiche, diuretiche ed epatoprotettive, che vanno a riflettersi in particolar modo sulle vie biliari. Nel momento in cui il flusso della bile risulti essere insufficiente, la pianta fa in modo che questo venga aumentato e viceversa, se è troppo, fa in modo che venga diminuito. Assumere la fumaria, fa sì che tutte queste disfunzioni biliari vengano riattivate in maniera più funzionale, in modo tale da scongiurare la formazione di calcoli biliari, facilitando l’espulsione biliare. La Fumaria risulta essere molto utile anche nella cura e nella prevenzione di possibili emicranie e malattie della pelle, come ad esempio gli eczemi che nascono in seguito alle disfunzioni epatiche.

Anche il Rosmarino è una pianta dalle spiccate proprietà colagoghe-coleretiche: coleretica è la sostanza che stimola il fegato a produrre più bile, colagoga è la sostanza che stimola lo svuotamento della cistifellea. Ecco quindi che queste piante, opportunamente miscelate, potranno fornire un rimedio naturale contro tanti disturbi, e soprattutto un intervento razionale mirato per eliminare dal nostro corpo le tossine che provocano, se in eccesso, problemi talvolta molto fastidiosi e che, se trascurati, possono degenerare in vera e propria malattia.

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